Perché il vostro sito sia posizionato tra i primi risultati di ricerca è necessario che gli sviluppatori tengano conto degli algoritmi utilizzati da Google.
Se dovessi decidere di far sviluppare il tuo sito web a Swifty, avrai la certezza che i nostri sviluppatori sono aggiornati e preparati su una questione fondamentale come il SEO.
In questo articolo abbiamo provato a riassumere e a dare un ordine di importanza ai criteri utilizzati da Google anche se L’algoritmo complessivo è conosciuto solamente da Google stesso.
BACKLINKS: il numero e la qualità di backlinks, ossia i collegamenti iper-testuali che puntano al vostro sito, continuano ad essere uno dei fattori principali nel sistema di ranking di Google.
Avere un buon numero di link che rimandano alla propria pagina web sembra aiutare la popolarità di tale pagina, meglio ancora se tali link provengono da più siti web. Google sembra qui premiare abbondanza e varietà: più domini “sponsorizzano” la tua pagina, più Google la riterrà popolare.
Ottenere link da diversi tipi di dominio dovrebbe quindi essere prioritario nella strategia SEO, ma si preferisca la qualità alla quantità: un backlink da una singola pagina molto autorevole ha più valore di 10 da pagine meno autorevoli.
RILEVANZA DEI CONTENUTI: Google non si limita più a guardare alle sole parole chiave: ora, Google è in grado di capire l’argomento della pagina e capisce l’intento dietro alle ricerche. Google fornisce risultati che non includono necessariamente le parole inserite nella query: si sforza di capirne il contesto, nell’ottica di una “ricerca semantica”. Per questo motivo, offrire un contenuto che si dilunghi in profondità su un argomento, ha effetti positivi sul ranking: Google vi riterrà esperti sull’argomento e vi farà salire in graduatoria.
Anche la lunghezza media dei contenuti ha un importanza relativa…infatti, la pagina che si posiziona per prima contiene in media 1.890 parole.
HTTPS: A partire da gennaio 2017, ci saranno forti penalizzazioni per i siti ritenuti non sicuri (con protocollo HTTP).
Per contro, i siti che entro quella data avranno attivato un protocollo HTTPS, guadagneranno un migliore posizionamento nei risultati di ricerca Google e avranno quindi maggiore visibilità e accessi.
URL BREVI: Google preferisce URL brevi: dopo la quinta parola, Google considera le altre parole come meno importanti e non ne tiene particolare conto. Inoltre, un URL molto lungo indica solitamente una pagina che si trova molto distante dalla home page del sito web: per Google questo significa che la pagina in questione ha una scarsa autorità.
CONTENUTI CON IMMAGINI: Contenuti con un’immagine risultano posizionarsi meglio di quelli privi di immagini: tuttavia, non c’è prova che il numero di immagini influenzi il ranking; una sembrerebbe essere sufficiente.
SORPRESA: Sorprendentemente, si ritiene che l’ottimizzazione delle parole-chiave nel titolo influisce solo relativamente sul ranking. Dato il movimento di Google verso un tipo di ricerca semantica, piuttosto che per parole-chiave, Google fornisce ora i risultati in maniera diversa, e l’indicizzazione per parole-chiave sta progressivamente perdendo di importanza.
Per quanto sia un fattore ritenuto fondamentale nella SEO, e per quanto male non faccia, a causa della “nuova” Ricerca Semantica di Google, il tag alla parola chiave del titolo della pagina non influenza più l’indicizzazione come faceva un tempo.
VELOCITA’: Sappiamo che anche la velocità del sito è un fattore importante: più veloce è il caricamento delle pagine, migliore sarà il ranking.
ESPERIENZA UTENTE: Vengono valutati bounce-rate, tempo trascorso sul sito e CTR (click-through-rate) dei risultati di ricerca.
Ad un basso bounce rate (frequenza di rimbalzo) corrisponde un miglior ranking su Google, ovvero Google penalizza i siti in cui gli utenti “arrivano per sbaglio” e non apposta per visitare quel sito.